Il modellismo

Modelli e diorami

Le aree espositive

Il "cuore" del museo: quattro aree tematiche per raccontare il D-Day e la Battaglia di Normandia attraverso il modellismo.

Il D-Day

Il D-Day e la guerra, prima e dopo: i grandi diorami in scala 1:6 dedicati alle operazioni del D-Day, alle difese del Vallo Atlantico, alla battaglia di Normandia, ai comandanti alleati e tedeschi.Le riproduzioni dei punti più iconici del D-Day.La vetrina dedicata al ruolo, spesso sottovalutato, delle donne nel Secondo Conflitto Mondiale.

Sulla terra

Gli eserciti e la lunga battaglia di Normandia: le fortificazioni del Vallo Atlantico, le ricostruzioni di armi e mezzi, la tattica e la strategia, la logistica e il genio militare, con i carri speciali del maggiore Hobart e il porto Mulberry.

Dal cielo e dal mare

Le riproduzioni degli aerei (i caccia, i bombardieri, gli alianti e gli aerei da trasporto) e delle navi (le grandi navi da battaglia, le navi di supporto, i mezzi da sbarco e i mini sommergibili utilizzati per segnalare le spiagge di sbarco.

L'araldica militare

L’araldica militare: le uniformi, le insegne di grado, le medaglie, gli stemmi delle unità combattenti, con la incredibile raccolta di cappelli, berretti e bustine degli eserciti anglo-canadesi.E inoltre le medaglie celebrative del D-Day e le medaglie dei musei normanni.

I numeri del museo

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I diorami
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Le uniformi
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I mezzi terrestri
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Gli aerei
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Le navi
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Le vetrine araldiche
E inoltre: busti personaggi storici, riproduzione equipaggiamento militare, armi…
Le scale, i diorami, i modelli, le uniformi

La galleria di immagini

È importante precisare che nel museo il modellismo rappresenta un mezzo e non un fine: l’obiettivo non è quello di realizzare una esposizione di modellismo ma piuttosto di far conoscere uno degli avvenimenti cruciali del XX secolo attraverso il modellismo e la miniaturizzazione.

C’è qualcosa con cui bisogna infatti fare subito i conti non appena ci si appresta a parlare o a scrivere del D-Day: le dimensioni. Per quanto prudenti si voglia essere si rischia di esaurire in breve tempo tutti i sinonimi di “enorme” che un buon dizionario può mettere a disposizione.

Mai commento è apparso più appropriato di quello del primo ministro britannico, Winston Churchill: “Questa è la cosa più grande che abbiamo mai tentato“.

Difficile pensare di poter realizzare un museo dedicato a qualcosa di così colossale prescindendo dalle dimensioni, se non riducendosi a una succinta esposizione di reperti di piccole dimensioni: armi personali, forse un paio di divise originali… troppo poco per rendere anche solo lontanamente l’epicità di ciò che si vuole mostrare, ma abbastanza per rischiare di cadere in una raccolta di oggettistica militare fine a sé stessa.

Da qui l’idea di partire proprio dalle dimensioni colossali dell’evento per ribaltare completamente il problema utilizzando una metodologia del tutto particolare: la miniaturizzazione.

Raccontare qualcosa di straordinariamente grande, insomma, utilizzando qualcosa di straordinariamente piccolo: le riproduzioni in scala di tutto ciò che può essere utile a illustrarlo.

In questo modo tutti i limiti vengono a cadere (compreso quello, certo non di poco rilievo, dello spazio espositivo necessario): aerei, navi, mezzi da sbarco, carri armati, armi collettive o personali… tutto può essere presente, a patto di scegliere la scala adeguata a ciò che si vuole rappresentare.

Ecco quindi una breve guida alle scale e alle tipologie di modellismo presenti nel museo.

Con il termine scala, nel modellismo, si intende il rapporto esistente tra le dimensioni reali del soggetto rappresentato e le dimensioni del soggetto reale.

In altre parole, ad esempio, la scala 1:72 indica che un centimetro nel modello corrisponde a 72 cm nella realtà.

Ovviamente maggiore è il numero indicato nella scala, minori sono le dimensioni del modello rispetto alla realtà: il modellino di un carro armata in scala 1:32 è più grande, e quindi più dettagliato. del modellino dello stesso carro in scala 1:72.

Oltre a indicare il rapporto tra modello e realtà in termini di dimensioni, la scala di un modello permette anche di cogliere le dimensioni di ciò che viene rappresentato in termini di distanza da ciò che si osserva.

In altre parole, la scala 1:72 indica anche che, ponendosi a un metro di distanza dal modello, le dimensioni e i rapporti prospettico sono gli stessi che un osservatore vedrebbe nella realtà stando a 72 metri di distanza.

Occorre anzitutto precisare che le scale nel modellismo militare (quelle che vengono utilizzate nel museo e qui illustrate) differiscono lievemente da quelle utilizzate in altri ambito modellistici (ad esempio nel modellismo ferroviario) e che non sempre esiste una corrispondenza esatta di valori.

Le due scale probabilmente più diffuse in ambito militare (quelle dei soldatini con cui abbiamo giocato da bambini) sono la 1:72 e la 1:35 ma il museo utilizza numerose altre scale in base a ciò che si prefigge di illustrare.

Ecco un elenco delle scale utilizzate nel museo, con alcune indicazioni di massima sul loro utilizzo:

  • 1:3000 – La scala più piccola presente nel museo: permette ovviamente di cogliere pochissimi dettagli; per questo non si presta a mostrare singoli mezzi quanto piuttosto a realizzare che vogliono rappresentare grandi aree. Ad esempio è possibile rappresentare un terreno di 1,5 km in solo mezzo metro. Nel museo è utilizzata in alcuni diorami che illustrano gli sbarchi sulle spiagge.
  • 1:1200 – Valgono le stesse considerazioni fatta per la scala precedentemente, anche se in questo caso si ha una maggiore resa nei dettagli. Nel museo è utilizzata soprattutto per creare senso di profondità prospettica nei diorami di aerei in volo.
  • 1:700 – Questa scala comincia a permettere la rappresentazione più dettagliata di alcuni grandi mezzi:  aerei e, soprattutto, le grandi navi da battaglia, Queste infatti,  in scale più grandi, costituirebbero un ingombro molto maggiore in termini di spazio.
  • 1:350 – Questa scala si presta alla realizzazione sia di diorami tattici ma soprattutto a quella di elementi architettonici inseriti nel loro ambiente. Nel museo viene ad esempio utilizzata per le postazioni del Vallo Atlantico e per la ricostruzione degli elementi che compongono il porto artificiale Mulberry.
  • 1:285 – Valgono le stesse considerazioni fatte per la scala precedente: nel museo è utilizzata, ad esempio, per la ricostruzione dei luoghi e delle costruzioni dello sbarco (la piazza di Sainte-Mère-Église, il ponte Pegasus ecc.). In questa scala in genere comincia da essere possibile rappresentare anche gli esseri umani, ovviamente con pochi dettagli, visto che hanno una dimensione di circa 6mm.
  • 1:144 – Questa scala viene utilizzata soprattutto per la rappresentazione di aerei di grandi dimensioni, come i bombardieri quadrimotori strategici: permette di cogliere un buon numero di dettagli in uno spazio moto limitato. Nel museo viene utilizzata anche per dare senso prospettico ai diorami con aerei in volo.
  • 1:72 – Una delle due scale “regine” del museo: ottima per la riproduzione di mezzi (aerei e carri armati) con un buon rapporto tra le dimensioni, ancora contenute, e i dettagli visualizzabili, si presta però anche alla realizzazione di piccoli diorami.
  • 1:48 – Non è una scala molto utilizzata ma rappresenta un buon compromesso tra dimensioni e dettagli sia in ambito di mezzi militari sia in quello aeronautico. Nel primo ambito viene spesso utilizzata anche la scala 1:43, molto simile e in genere considerata compatibile.
  • 1:35/1:32 – Si tratta di due scale molto simili: la 1:35 è utilizzata soprattutto per il modellismo “terrestre” (soldati, carri e mezzi militari); la 1:32 viene invece utilizzata nel modellismo aeronautico, soprattutto per i caccia.
  • 1:24 – Le dimensioni dei modelli cominciano ad essere importanti, soprattutto nel caso di mezzi aerei e terrestri: si presta però a rappresentazioni molto dettagliate (ad esempio motori di aerei).
  • 1:16/1:18 – Queste scale vengono utilizzate soprattutto nelle rappresentazioni di uniformi e, in qualche caso, di piccoli mezzi (jeep. moto ecc.)
  • 1:9/1:10 – Si tratta della scala utilizzati per i busti militari di soldati e comandanti con un ottima rappresentazione dei dettagli.
  • 1:6 – Una delle scale più presenti nel museo: ottima per la rappresentazione di esseri umani, delle uniformi e di piccoli ambienti moto dettagliati: nel museo è utilizzata per tutti i diorami dedicati alle azioni militari del D-Day e alle ricostruzioni degli interni dei bunker del Vallo Atlantico.
  • 1:4 – Questa scala, non molto comune, è utilizzata nel museo per i busti di alcuni personaggi storici (Rommel, Montgomery, Eisenhower ecc.)

Con questo termine si indicano i diorami che utilizzano più scale per rendere un’idea di profondità o, appunto, di prospettiva.

Nel museo sono utilizzati in una serie di diorami “verticali”, appesi a parete, dedicati ai aerei alleati in volo sopra aree e obiettivi della costa normanna: gli aerei sono in scala 1:144 mentre il terreno sottostante è in scala 1:1200.