Il campo di battaglia

L'area di attacco

La Normandia venne scelta dagli alleati sia per la sua posizione geografica sia per le caratteristiche fisiche del terrirorio.
Occorre anzitutto osservare che ad essere direttamente interessata dagli avvenimenti del D-Day fu in realtà unicamente la regione della Bassa Normandia e in particolare il dipartimento del Calvados: in esso si trovano infatti quattro delle cinque spiagge destinate agli sbarchi, mentre la più occidentale, Utah Beach, si trova lungo il fianco orientale della penisola del Cotentin, appartenente al dipartimento de La Manche.
In quest’area si trovano sostanzialmente tre tipologie diverse di paesaggi costieri:
  • coste sabbiose (come ad esempio Utah Beach)
  • falesie calcaree verticali e scogliere (come la Pointe du Hoc)
  • terreni e spazi aperti (ad esempio la baia dei Veys).

L’azione quotidiana delle maree e le forti correnti che ne derivano, insieme alle tempeste che investono frequentemente la regione, praticamente in ogni stagione, modificano continuamente la morfologia dielle spiagge.

Già molti mesi prima della data fissata per lo sbarco, due gruppi di subacquei alleati compirono brevi sortite sul litorale normanno per prelevare campioni di sabbia e di terreno, in modo da poterne verificare caratteristiche e consistenza soprattutto in previsione della necessità di sbarcare pesanti mezzi corazzati.

La sabbia delle spiagge normanne è composta principalmente da grani di quarzo, derivanti dalla disgregazione di rocce appartenenti ai substrati più antichi e di detriti calcarei provenienti dall’erosione delle falesie e delle conchiglie.

Sulle spiagge sabbiose, la glanulometria della sabbia è in genere crescente dalla parte bassa verso quella alta.

Nella costa settentrionale francese le maree hanno una notevole rilevanza e la loro presenza ha costituito uno dei primari problemi tecnico-logistici per l’organizzazione non solo degli sbarchi veri e propri ma anche per il successivo afflusso dei rifornimenti verso la testa di ponte alleata.

Lungo la costa le correnti di marea sono relativamente forti (intorno a 0,7 metri/sec.) e parallele alla costa. Soprattutto sono di tipo alternativo: portano verso est a marea montante e verso ovest a marea discendente anche se, in caso di tempesta, possono essere modificate per azione delle onde.

Sulle spiagge dello sbarco le maree si alternano a cicli di 6 ore: in pratica si verificano due alte maree e due basse maree ogni giorno.

Immediatamente dietro il tratto costiero si sviluppa il cosidetto bocage normanno, caratterizzato da zone alberate alternate da terreni erbosi.
Si tratta di una tipologia di terreno partcolarmente adatta a postazioni difensive, con le sue alte siepi e con i frequenti sentieri interrati che, infatti, creò non pochi problemi alle forze alleate nei giorni immediatamente successivi al D-Day.
La baia dei Veys, invece, costituisce il naturale prolungamento del marais di Carentan verso la costa.
Al contrario del bocage, il marais è una zona acquitrinosa, formata da vaste distese di prateria, particolarmente facili alle inondazioni, alimentate da quattro fiumi: la Douve, la Taute, la Vire e l’Aure che irrigano continuamente il marais del Cotentin e del Bessin (le zone di sbarco degli americani).
Gran parte delle zone dietro Utah Beach erano inoltre state appositamente inondate dai tedeschi a scopo difensivo e costituirono uno dei maggiori ostacoli per le truppe aviotrasportate americane, lanciate proprio in questa zona nella notte del D-Day.

I fianchi dell'invasione

La penisula del Cotentin costituiva il fianco occidentale dell’area d’invasiome. In quest’area erano previsti i lanci dei paracadutisti americani nella notte del D-Day. L’area comprendeva inoltre, sulla sua costa sud-orientale, la spiaggia Utah destinata agli sbarchi della 4a divisione americana .

L’estremità orientale della zona di invasione, affidata ai lanci aerei notturni della 6a divisione aviotrasportata britannica, era centrata intorno al piccolo borgo di Ranville.

Si tratta di una zona geograficamente di vitale importanza strategica in vista dell’inevitabile contrattacco tedesco.

Ranville si trova a pochi chilometri dalla spiaggia Sword, da cui è separato da due corsi d’acqua che corrono paralleli, a poco più di un chilometro uno dall’altro: il canale di Caen e il fiume Orne.

A poco più di un chilometro a ovest del borgo vi sono i due soli ponti che attraversano questi corsi d’acqua e a circa 5 chilometri a nord-est si trova un crinale, con diversi villaggi e una foresta, abbastanza elevato da coprire l’intera area britannica dell’invasione.

Le spiagge

Il settore di Utah Beach, la più occidentale delle spiagge previste per gli sbarchi,  si trova sulla costa orientale della penisola del Cotentin ed era affidato al VII Corpo d’armata americano, comandato dal maggiore generale Collins,

Si tratta di una regione che raggiunge una trentina di metri di altitudine, preceduta da una grande spiaggia di sabbia fine, da un cordone di dune che si alzano fino a 4 metri di altezza e infine da una depressione che si stende tra il cordone di dune e il retroterra.

Qui corrono numerosi piccoli corsi d’acqua che si gettano nel mare attraversando la zona delle dune.

I tedeschi avevano allagato quest’area per una larghezza compresa tra 1,5 km e 2,5 km, realizzando così un ostacolo di notevole importanza: l’acqua era profonda all’incirca un metro ma i numerosi fossi, tra i 2 e i 4 metri di larghezza, portavano la profondità a 2 o 3 metri e le strade carrozzabili che attraversavano la zona erano anch’esse ricoperte da una dozzina di cm d’acqua.

Gli americani avevano individuato cinque di queste strade che costituivano possibili “uscite” dalle spiagge per le truppe che, una volta sbarcate, dovevano dirigersi all’interno:

  • l’uscita 1, da Poppeville alla costa in direzione nord-ovest .
  • l’uscita 2, da Sainte-Marie-du-Mont verso la Grande Dune.
  • l’uscita 3, da Audouville-la-Hubert verso La Madeleine.
  • l’uscita 4, da Saint-Martin-de-Varreville verso Dunes de Varreville.
  • l’uscita 5, da Saint-German-de-Varreville alla costa.

Esisteva poi in realtà un’altra strada che conduceva da Ravenoville a Grand.

Proprio davanti a questa zona inondata si trovavano le difese del cosidetto Vallo Atlantico, i Punti di tiro (STP) e i Nidi di resistenza (WN).

Nella penisola del Cotentin i tedeschi schieravano due divisioni: la 243a divisione di fanteria, comandata dal generale Heinz Hellmich, e la 709a divisione di fanteria, comandata dal generale von Schlieben.

La 243a era una divisione statica, di qualità piuttosto mediocre, composta da numerosi battaglioni di volontari dell’est, collocata sulla costa occidentale della penisola del Cotentin, mentre laa 709a copriva il settore di Cherburg e la costa est del Cotentin.

La spiaggia Utah a Sainte-Marie-du-Mont
Le dune di Utah a Sainte-Marie-du-Mont viste dalla spiaggia con, al centro, il museo.
Le dune di Utah a Sainte-Marie-du-Mont viste dall'interno con il museo sullo sbarco

La Pointe du Hoc è una falesia situata tra la spiaggia Omaha, a Ovest e la spaggia Gold a Est. Sulla scogliera, alta circa 30 metri ed estesa per circa 6 km e mezzo, si trovava una batteria costiera con diversi cannoni francesi da 155 mm, con i quali i tedeschi avrebbero potuto decimare le unità americane durante lo sbarco a Omaha e anche a Utah Beach (i cannoni avevano un raggio d’azione di più di 20 km).

Nel D-Day venne presa d’assalto da un battaglione di Ranger statunitensi.

Il mare visto dall'alto della scogliera della Pointe du oc
Le fortificazioni della Pointe du Hoc viste dal tetto di una casamatta.
La Pointe du Hoc vista dalle fortificazioni interne
La Pointe du Hoc vista dall'interno

La costa del Calvados era stata scelta per effettuare gli sbarchi per la presenza di spiagge di sabbia fine con un retroterra facilmente accessibile (Utah Beach è estremamente significativa sotto questo aspetto).

Ma nel tratto compreso tra Arromanches e Grandcamps, la costa si rialza progressivamente verso il mare fino a formare un altopiano che domina la spiaggia da una cinquantina di metri circa (giungendo fino a 60 m di altitudine verso Sainte-Honorine- des-Pertes).

Le scogliere si stendeno su una trentina di km di lunghezza, tra il settore inglese di Gold Beach a est e quello americano di Utah a ovest.

Non era ovviamente possibile lasciare una simile vasta breccia tra il settore britannico della 2a armata e quello americano del VII corpo.

Fortunatamente, dopo Sainte-Honorine-des-Pertes, la costa elevata si abbassa per un breve tratto e una spiaggia di circa 6 km di lunghezza si allinea ai piedi della linea di cresta di tre comuni: Colleville, Saint-Laurent e Vierville. Diversi passaggi permettono di raggiungerla e quindi la collegano all’entroterra.

Su questa spiaggia, chiamata convenzionalmente Omaha Beach, era previsto lo sbarco del V corpo: è una spiaggia con una debole pendenza di sabbia, umida e stabile, scavata da canali irregolari paralleli alla riva, causati dalle maree e profondi da 60 cm a 1,20 m.

In cima alla riva si trovava una scarpata di ciotoli (oggi quasi completamente scomparsa), molto ripida, di 2,40 metri di altezza in media. Dietro il litorale, una zona bassa e paludosa, cinge il basso del pendio.

L’altopiano domina tutta la riva con una linea di cresta che varia tra i 30 e i 60 metri di altitudine ed è tagliato da numerose vallette che permettono di accedervi. Da est a ovest si trovavano:

  • il piccolo passaggio della Revolution (che gli americani chiamano uscita F1) percorso da un mediocre sentiero;
  • il piccolo passaggio del Ruquet che conduceva a Colleville, anch’esso con un sentiero (l’uscita E3);
  • il passaggio dei Moulins con una strada mediocre che portava a Saint-Laurent (l’uscita D3);
  • il passaggio che conduceva a Vierville, con la sola strada pavimentata (l’uscita D1).

Al limite del comune di Colleville, nel punto in cui la scogliera si abbassa dolcemente per trasformarsi in un altopiano che precede una piccola valle, era installato il WN 60, primo nido di resistenza e pietra angolare di tutto il settore di Omaha Beach.

Da questa posizione la perfetta vista sulla spiaggia permetteva un controllo completo. La postazione presentava però anche notevoli limiti: ai piedi del pendio che domina la riva, si trovava infatti una piccola scogliera in grado di offrire rifugio a delle truppe impegnate ad attraversare la spiaggia.

A partire da questa postazione si trovavano altri 12 nidi di resistenza (dal WN 61 al WN73), mentre non vi erano punti di tiro: i più vicini erano la batteria di Longues-sur-Mer, a est, e quella di Pointe du Hoc, ad ovest (n realtà non ancora terminata e sprovvista di cannoni all’inizio del giugno 44).

La difesa di questo settore di costa era affidata alla 716a divisione di fanteria, una divisione statica di qualità mediocre e con gli effettivi incompleti, agli ordini del tenente generale Willhelm Richter, il cui posto di comando sotterraneo era collocato in una cava a nord di Caen, nel punto in cui oggi sorge il Museo Memoriale.

La spiaggia e la collina nei pressi di Colleville.
La spiaggia nei prwwssi Colleville
La spiaggia dall'uscita di Saint-Laurent con il monumento allo sbarco
L'estremità occidentale della spiaggia Omaha con l'uscita D1.

La spiaggia Gold era la più occidentale tra le spiagge del settore anglo-canadese: posta tra Omaha Beach e Juno Beach, si estendeva per 8 km ed era tata assegnata, per le operazioni di sbarco, alla 50ª Divisione fanteria comandata dal maggior generale Douglas Alexander Graham, e alla 8ª Brigata corazzata, insieme ad alcune unità della 79ª Divisione corazzata.

I tre principali settori d’assalto della spiaggia avevano i nomi i codice (da ovest verso est): Item, Jig (a sua volta diviso nelle sezioni Verde e Rosso), e King (anch’esso diviso in due sezioni chiamate Verde e Rosso). Un quarto settore, How, non venne sfruttato come zona di sbarco.

L’assalto alla spiaggia era affidatoalla alla 231ª Brigata di fanteria  nel settore Jig a Le Hamel/Asnelles e alla 69ª Brigata nel settore King, di fronte a Ver-sur-Mer.

Il Commando N° 47 dei Royal Marines, unito alla 50ª Divisione per la durata dello sbarco, era invece assegnato al settore Item.

Con il nome in codice Juno era indicata la spiaggia lunga più di sette chilometri che si trova tra Saint-Aubin-sur-Mer, a est, e Courseulles-sur-Mer, a ovest, la più occidentale del settore anglo-canadese.

Lo sbarco a Juno Beach venne affidato alle truppe canadesi e in particolare agli uomini della 3ª Divisione Fanteria e alla 2ª Brigata Corazzata.

La spiaggia di Juno era stata suddivisa in tre aree: Nan (comprendente i tre settori White, Red e Green), tra Saint-Aubin-sur-Mer e Courseulles-sur-Mer, Mike (comprendente i settori Green e Red), a ovest di Courseulles-sur-Mer e l’area Love, ancora più a ovest

Le fortificazioni del Vallo Atlantico sulla spiaggia di Juno consistevano in una serie di postazioni d’artiglieria protette da costruzioni in calcestruzzo, dalle quali la fanteria poteva colpire gli invasori con mitragliatrici pesanti, lungo tutta la costa. Le fortificazioni erano circondate da trincee con altre mitragliatrici e mortai mentre  la spiaggia e il territorio circostante erano tappezzati di ostacoli e mine.

I tedeschi schieravano lungo questo tratto di costa tre battaglioni della 716ª Divisione di Fanteria, con una forza di più di 7 000 uomini.

La spiaggia Juno nei pressi di Bernieres-sur-Mer.

Sword Beach era il nome in codice alleato per la spiaggia più orientale delle cinque. Sword istava da Caen 15 km e si estendeva per 8 km, da Lion-sur-Mer, vicino a Ouistreham, fino a Saint-Aubin-sur-Mer, alla foce del fiume Orne.

La spiaggia di sbarco era suddivisa in quattro zone denominate (da ovest a est) Oboe, Peter, Queen e Roger .

L’assalto era affidato alla 3ª Divisione di fanteria e alla 27ª Brigata corazzata. Tra le forze destinate a sbrcare su Sword vi era inoltre un piccolo gruppo di 177 uomini del Battaglione Fucilieri di Marina delle forze francesi libere, comandato da Philippe Kieffer.